12.03.04La falce a Madrid
Gli uomini e donne senza gravità che siamo diventati, sbarazzati dalla castrazione (che Lacan nei suoi algoritmi ha scritto proprio col simbolo della falce), siamo saltati in aria una seconda volta ricadendo ancor più pesantemente della prima. La falce, rigettata dal simbolico, ritorna nel reale, come in un delirio psicotico. Forse perché, come ricorda Melman, «non sappiamo più trasmettere che cos’è la morte, cosa che pure in tutte le società è una questione essenziale. Non sappiamo trasmetterlo perché non sappiamo più che cos’é… la consideriamo come qualcosa di accidentale…non fa più parte della vita…ne è forclusa» . Sollecitati come siamo a “consumare”, vale a dire a godere a ogni costo, non riusciamo a tener conto della saggezza di un proverbio molto amato da Freud: “si vis vitam para mortem”. E non alludeva alla morte reale ma ad un esercizio del limite. |
LABORATORIO FREUDIANO
TESTI
L'ARCHIVIO
![]() ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() |