03.06.06Lo psicanalista nella cittàin collaborazione con la Casa della Cultura di Milanovenerdì 23 giugno alle ore 21 Casa della Cultura via Borgogna 3 Milano in occasione della presentazione del libro Insatisfaction dans le lien social Editions Érès 2005 di
Jean-Paul Hiltenbrandpsichiatra, psicanalista a Grenoble, membro dell’Association Lacanienne Internationale con l’Autore discutono Marisa Fiumanò e Maria Teresa Maiocchi Ai suoi famosi “quattro discorsi” (dell’isterica, del padrone, dell’università, dello psicanalista) formalizzati trentacinque anni fa, Jacques Lacan ne aveva presto aggiunto un quinto, il discorso del capitalista, proposto proprio a Milano, il 12 maggio 1972, in occasione di una conferenza tenuta su invito dell’Istituto di Psicologia della Statale diretto allora da Marcello Cesa Bianchi. In questi trentacinque anni abbiamo potuto osservare nella clinica analitica molti cambiamenti: sul piano individuale e sociale, nell’organizzazione di alcuni sintomi, nel modo in cui insorgono e si presentano aggravati rispetto al passato. Di che cosa è il riflesso? Oggi incontriamo pazienti senza vergogna, senza colpevolezza, senza rimozione sessuale, senza debito, senza dovere, cosa impensabile nel 1970. Che cosa è successo? Forse dei nuovi discorsi sono intervenuti perturbando (o mescolandosi a) quelli proposti da Lacan. Possiamo identificarne con certezza almeno uno, il discorso della tecno-scienza che è una metonimia della scienza. Questo discorso interviene direttamente nelle modalità di godimento del corpo, ad esempio nella procreazione medicalmente assistita, nell’uso delle droghe, del Viagra ecc. Un tempo la nozione di Bene organizzava le nostre società sulla base di un assetto teologico-politico e, benché non potesse garantire dalle ingiustizie, offriva all’insoddisfazione un quadro simbolico politicamente e socialmente assumibile. Oggi questa nozione non ha più la stessa funzione direttrice e ordinatrice. Anche gli analisti, nelle loro cure, possono osservare che i loro pazienti non rinunciano facilmente a un piacere immediato per un Bene superiore, cioè non rinunciano al godimento per il desiderio. La ricerca del godimento a ogni costo ha impregnato profondamente le nostre esistenze producendo un “edonismo” che converte il Bene in piccoli beni necessari o utili: benessere, confort, velocità... un flusso di godimento in cui è davvero difficile riconoscere il desiderio. E il desiderio, insegnano Freud e Lacan, è l’asse della nostra vita psichica.
Posted by Direzione at 02:23
|
LABORATORIO FREUDIANO
TESTI
L'ARCHIVIO
Archivio generale
Settembre 2007 Giugno 2007 Marzo 2007 Febbraio 2007 Gennaio 2007 Dicembre 2006 Novembre 2006 Luglio 2006 Giugno 2006 Maggio 2006 Marzo 2006 Febbraio 2006 Gennaio 2006 Dicembre 2005 Novembre 2005 Ottobre 2005 Agosto 2005 Giugno 2005 Marzo 2005 Agosto 2004 Luglio 2004 Giugno 2004 Aprile 2004 Marzo 2004 Febbraio 2004 Gennaio 2004 Ottobre 2003 Agosto 2003 Giugno 2003 Maggio 2003 Aprile 2003 Febbraio 2003 Ottobre 2002 |