CICLO DI CONFERENZE
CICLO DI CONFERENZE
Gennaio, Febbraio, Marzo 2007
Disagio nella modernità
Nel 1895 Freud aveva lanciato il generoso progetto di liberare l’uomo dalla sua sofferenza nevrotica. Oggi la Psicanalisi, che pure appartiene ormai alla nostra culltura, è attaccata da ogni parte. Nel frattempo altri mali ci assalgono. Disgregazione del legame sociale, crollo delle istituzioni che si credevano eterne (scuola, stato, famiglia…).
L’uomo, saturo di saperi, vede accrescere il suo malessere: depressione, depersonalizzazione, angoscia, di fronte all’opacità di un avvenire incerto. Abbiamo chiesto a quattro psicanalisti di parlarci di questi mali e del malessere che generano così come si presenta nella pratica clinica e nella lettura che essi ne danno.
È assicurata la traduzione.
Disagio nella modernità:
mutamento e incertezze dell’oggi
condotto e ideato da
Marisa Fiumanò
Promosso da
Associazione lacaniana a Milano
e
Laboratorio freudiano per la formazione degli psicoterapeuti - Milano
Casa della Cultura - Via Borgogna, 3 - 20122 Milano - MM1SanBabila
tel. 02 795567 - fax 02 76008247 - www.casadellacultura.it
segreteria@casadellacultura.it
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PROGRAMMA DEGLI INCONTRI
Venerdì 19 Gennaio 2007 - ore 21.00
Disagio nella famiglia
Nazir Hamad discute con Silvia Vegetti
FinziNazir Hamad è autore di Malaise dans la famille (érès 2006) e di molti altri saggi di psicanalisi infantile di
grande successo in Francia. Ricordiamo fra gli altri La langue et la frontiére. La double appartenance et le poliglottisme. (Denoel 2004). Psicanalista e dottore in lettere, ha collaborato a lungo con Françoise Dolto; con lei ha pubblicato “Quando i bambini hanno bisogno di noi” (Mondadori 1997).
È direttore del CMPP (Centro medico psicopedagogico)
di Morsang-sur-Orge (Parigi).
Venerdì 2 Febbraio 2007 - ore 21.00
L’angoscia
Jean Paul Hiltenbrand
Jean Paul Hiltenbrand è psichiatra e psicanalista a Grenoble. In questa città, attraverso un seminario che tiene regolarmente da oltre vent’anni, ha introdotto l’insegnamento di Lacan e formato un solido e numeroso gruppo di analisti. Clinico acuto, la sua ricerca si concentra attualmente sul soggetto contemporaneo nei suoi rapporti con il discorso della scienza e soprattutto della tecnoscienza. Ne dà conto in un libro recente “Insatisfaction dans le lien social” (érès 2006) ricco di referenze cliniche intrecciate a riflessioni politiche e sociologiche. Le trascrizioni dei suoi molti seminari sono pubblicate dall’associazione di cui è fondatore, l’Ecole Rhone-Alpes des Etudes Freudiennes et Lacaniennes.
Venerdì 16 Febbraio 2007 - ore 21.00
La depersonalizzazione:
“le pas de danse” tra voce e sguardo
Jean Jacques Tyszler
Jean Jacques Tyszler, psichiatra e psicanalista è uno specialista nel campo delle Psicosi e all’avanguardia della ricerca in questo settore. Il suo insegnamento si svolge all’Ecole psychanalytique di Sainte Anne di Parigi. È inoltre docente all’Ecole psychanalytique de Ville-Evrard dove viene offerta agli psichiatri una formazione psicanalitica permanente. Nel suo lavoro in istituzione, presso un Centro medico psicopedagogico di Parigi, si occupa anche di bambini. È un appassionato conoscitore della nostra tradizione lirica e del ruolo che in essa gioca l’ “oggetto-voce” isolato da Lacan.
Venerdì 2 Marzo 2007 - ore 21.00
Dove è andato a finire
il legame sociale?
Charles Melman
Charles Melman, psicanalista e psichiatra, è fondatore dell’Association Lacanienne Internationale ( ex Ecole freudienne, fondata nel 1982). È stato direttore degli insegnamenti dell’Ecole freudienne de Paris di Jacques Lacan e direttore della sua rivista, Scilicet. È autore di importanti testi su questioni-fondanti della clinica e della teoria psicanalitica, oltre ad aver lanciato riviste prestigiose come il Journal Français de psichiatrie e, nel 1998, “La celibataire” di cui è direttore. Con i>“L’homme
sans gravité Entretiens avec Jean-Pierre Lebrun”,
(Denoel 2002), ha voluto rivolgersi anche ad un pubblico di non addetti ai lavori. Il libro ha avuto in Francia molto successo e diverse edizioni. Nel suo lavoro di trasmissione mantiene un uso aperto dei concetti lacaniani, uso improntato al rigore ma anche ad applicazioni inventive nei campi più nuovi dell’attualità.
Posted by Redazione at
10:32